Pomodorino del Piennolo presente in una ricetta tutta dal sapore campano. Dopo quella con la Caprese Vesuvio, fatta con la Mozzarella di Bufala, anche questa lega più sapori del territorio campano, una provincia davvero ricca di gusto e tradizioni.
Pomodorino del Piennolo, il protagonista del piatto
Protagonista principale di questo piatto è proprio il pomodorino del piennolo, un prodotto unico per la sua consistenza, gusto e metodo di conservazione. Si tratta di un frutto che nasce dalle falde del Vesuvio, e che da queste terre ricche di proprietà, raccoglie tutto quello che serve per avere un gusto davvero unico nella sua specie.
Dopo la semina e la raccolta, la scelta di legare con un filo di fibra vegetale i vari pomodorini a grappoli – da qui il suo nomignolo piennolo ossia pendolo – il pomodorino del piennolo, continua la sua maturazione ma soprattutto la sua conservazione per lunghi periodi. Sapore e tradizione dicevamo. Infatti il pomodorino del piennolo del Vesuvio, non è solo buono, ma è anche uno dei prodotti più antichi coltivati dell’agricoltura campana. Un prodotto che è rientrato nella cosiddetta agricoltura eroica.
Pomodorino del Piennolo, le caratteristiche e le qualità
Il pomodorino del Piennolo a differenza delle altre versioni di pomodorini si caratterizza per la sua particolare forma e per il sapore. Il suo colore è un rosso intenso, come lo è anche la polpa protetta dalla buccia dura che presenta una chiusura a forma di punta. Il suo gusto è invece fresco, acre e intenso, dovuto anche dal fatto dalla piccola concentrazione di zuccheri, acidi e altri solidi solubili.
La buccia, particolarità di questo pomodorino, permette all’oro rosso del Vesuvio di avere anche una lunga conservazione. Questo infatti protegge le sue qualità organolettiche anche con il passare del tempo. Infatti una volta raccolto e appeso in zone arieggiate, il pomodorino del Vesuvio, riesce a conservare tutte le sue qualità anche per 7-8 mesi dalla raccolta. Tutto questo grazie ai fattori climatici della zona Vesuviana, ma soprattutto dal terreno fertile. Questo grazie al materiale piroclastico creatosi dai numerosi eventi eruttivi del Vesuvio che ha conferito anche tutte le altre diverse qualità che si trovano nel prodotto.
Pomodorino del Piennolo ricetta: Mezze maniche, piennolo, carciofi e fior di latte
In questa ricetta, il pomodorino del piennolo con tutto il suo sapore vivace viene esaltato e legato ad un altro prodotto tipico della Campania. Si tratta del carciofo tondo di Paestum che con il suo gusto dolce e carnoso è protagonista, soprattutto nel periodo pasquale, sia arrostito, fritto, che come ripieno di lasagne e ravioli. Ripassato in padella, insieme al pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP il tutto viene legato con il fiordilatte di Agerola.
Ingredienti per 4 persone
4 carciofi
400 gr di pomodorini
1 cipolla
q. b. di sale
q. b. di pepe
olio extravergine di oliva
400 gr di mezze maniche rigate
250 gr di fiordilatte di Agerola
Procedimento
Partiamo subito dal fiore della tavola: mondate i carciofi stando attenti a rimuovere le spine e immergeteli in acqua acidulata con il succo di mezzo limone. Affettateli e ripassateli in padella con un soffritto di cipolla, sale, pepe, olio e completate la preparazione con un goccio di vino bianco. Fate sfumare il vino e aggiungete acqua calda fino a quando i carciofi diventano belli morbidi. Ora tagliate in quattro i pomodorini del piennolo, metteteli in padella stando attenti a non cuocerli troppo.
Dovranno rimanere quasi crudi conservando la loro freschezza e croccantezza. Una volta preparate e scolate le mezze maniche rigate giusto qualche minuto prima della cottura, inserite il tutto nella padella insieme ai carciofi ed i pomodorini amalgamando al meglio ogni sapore. Al termine della cottura, lasciate cadere il fiordilatte di Agerola tagliato precedentemente a cubetti. Gustate il tutto con un ottimo vino e tanta compagnia.
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